Aumentare i followers su Instagram nel 2019 grazie alla strategia del follow/unfollow ha ancora senso? Funziona ancora?
Nelle prossime righe ti mostrerò un case study condotto da me in queste settimane che ti lascerà senza parole. Non solo, ti svelerò come mettere in atto questa tecnica nella maniera più “etica” possibile.
Sei pronto? E allora cominciamo!
Contenuto
- 1 Una precisazione doverosa sul Follow/Unfollow
- 2 Il Follow/Unfollow per aumentare i followers su Instagram nel 2019
- 3 No al follow/unfollow selvaggio, si all’interazione etica.
- 4 Cosa rispondo agli stizziti
- 5 Dal follow/unfollow alla crescita organica.
- 6 Cosa è successo quando ho smesso di fare follow/unfollow
- 7 Un risultato oltre le mie aspettative
- 8 Strategie che creano dipendenza
- 9 Una considerazione su Morethanphuket
- 10 Contenuti di qualità
- 11 Perché ho scelto un profilo privato
- 12 Aumentare i followers su Instagram grazie al Follow/Unfollow: conclusioni.
Una precisazione doverosa sul Follow/Unfollow
Questa strategia è sempre più contestata. Soprattutto da quando sembra avere perso di efficacia. Recentemente il tool di analytics Ninjalitics.com ha introdotto delle novità che permettono di scoprire “a colpo d’occhio” se un profilo sta utilizzando il follow/unfollow.
E così si è generata una caccia alle streghe che ha portato come unico risultato costringere molti a ricominciare a comprare followers.
E già perché la stragrande maggioranza del profili Instagram senza interazione non ha alcuna possibilità di aumentare i seguaci su Instagram nel 2019.
L’esperimento che ho condotto aveva un’unica finalità, dimostrare che il follow/unfollow funziona ancora. Non mi piace fare la morale, ma dal mio punto di vista esiste un modo per rendere la tecnica più etica.
Ovviamente dipende da come lo applichi. Nella maniera corretta puoi ancora ottenere risultati sorprendenti. Ed oggi ti mostrerò le prove. Avevo già affrontato l’argomento nella mia guida definitiva su come aumentare i tuoi followers su Instagram.
Il Follow/Unfollow per aumentare i followers su Instagram nel 2019
Qualche mese fa ho deciso di creare un profilo Instagram dedicato alla Thailandia. L’ho chiamato @thailandipity. No, in realtà lo ha creato il mio socio Gabriele e ancora non ho capito cosa caspita voglia dire. Ma va bene così 🙂
Ho cominciato a pubblicare 5 foto al giorno. Alcuni scatti virali, altri meno. Questo è un aspetto fondamentale che approfondiremo successivamente.
Ho selezionato con estrema attenzione i profili da seguire. Non solo in target, ma soprattutto con un coefficiente di raggiungibilità molto basso.
Il coefficiente di raggiungibilità è uno degli aspetti più importanti da tenere sotto controllo affinché la strategia del follow/unfollow porti ancora risultati significativi.
Che il follow/unfollow permetta di aumentare i followers su Instagram non era in discussione. Il dubbio è che questa strategia, ritenuta sorpassata e scorretta, potesse arrecare danni al profilo in termini di engagement.
Ebbene non è così. Anzi si è rivelata utilissima per edificare le fondamenta di un profilo di successo.
In soldoni, ho cominciato a portare sulla pagina followers che non seguissero più di 1000 profili.
Una delle ragioni per cui la strategia basata sull’interazione non funziona più consiste proprio nel selezionare le sources più performanti e attaccarsi a queste.
Cerco di spiegarmi meglio.
Nel follow/unfollow io individuo un profilo a target col mio e vado a seguire i suoi followers. Lo posso fare manualmente, oppure utilizzando dei bot. Non ha alcuna differenza, ammesso che il bot sia evoluto.
Il problema è che quasi tutti si attaccano come delle sanguisughe alle sources più performanti, che garantiscono un follow-back elevato, vicino al 20% ed eliminano tutte quelle che non performato sufficientemente secondo le loro aspettative. Una cazzata pazzesca.
Solitamente le sources che offrono migliori risultati sono le peggiori perché hanno nella loro pancia frotte di followers con coefficienti di raggiungibilità UFO.
Parliamo di gente che segue dai 5000 ai 70000 profili. Ovvio che ci sono grosse possibilità che seguano anche te. Ma la domanda che devi porti è? Quando pubblicherò una foto, i miei contenuti raggiungeranno questi benedetti seguaci.
La risposta è no. La loro bacheca è spammata da tonnellate di contenuti, i tuo si perderanno come gocce nell’oceano.
Applicando la strategia me ne sono fregato alla grande della percentuale di follow back, ma mi sono concentrato a portate sul mio profilo solo utenti con un massimo di 1000 followings. Gente che segue, ma che fa un minimo di “selezione all’ingresso” sulla base dei contenuti.
No al follow/unfollow selvaggio, si all’interazione etica.
Un altro errore che spesso si commette quando si desidera aumentare i followers su Instagram attraverso il follow/unfollow consiste nel seguire e smettere si seguire in maniera frenetica, senza fare distinzioni.
E questa è la seconda grandissima stupidaggine che puoi commettere applicando la famigerata tecnica basata sull’interazione.
Io cerco di applicare la strategia nella maniera più etica e redditizia possibile. In che modo? Ora ci arriviamo.
Dopo avere seguito un profilo ed ottenuto il tanto desiderato follow back, il nuovo followers entra in una fase di studio. Se questo profilo interagisce con i miei contenuti NON smetto assolutamente di seguirlo. Anzi cerco di interagire a mia volta. Diversamente tolgo il follow senza pensarci due volte.
Cosa rispondo agli stizziti
Quando un utente mi scrive in privato per sapere il motivo per il quale ho smesso di seguirlo la mia risposta è molto semplice:
Amico mio, Instagram ci permette di seguire un massimo di 7000 utenti. Va da se che non posso seguire tutti. Smetto di seguire chi non interagisce con me. Perché se sei un mio followers ma non lasci un like manco a morire, io ho tutto il diritto di smettere di seguirti e cercare qualcuno che interagisca maggiormente. Ovviamente sentiti libero di fare lo stesso
Solitamente la polemica si esaurisce qui.
Dal follow/unfollow alla crescita organica.
Ho proseguito nella strategia per un paio di mesi, con una frequenza di 5 post al giorno. Ho scelto con cura gli hashtags e mi sono premurato di alternarli costantemente.
Ad un certo punto il profilo è decollato. Quando si superano i 1000 likes per foto e non si è ancora raggiunta la soglia dei 10K, significa che il profilo Instagram cresce grazie al follow/unfollow ma anche organicamente.
D’altra parte ottenere 400 followers al giorno solo tramite follow/unfollow con un coefficiente di raggiungibilità così basso è impossibile. Fidati sulla parola.
Cosa è successo quando ho smesso di fare follow/unfollow
A questo punto ho stoppato l’attività di follow/unfollow. E sai cosa è successo? Magia! Il profilo ha continuato a crescere come e più di prima. Ma solo in maniera organica.
Per farti un esempio, solo ieri ho portato a casa 347 followers organici. Ho una media di crescita superiore a quasi tutti i profili della mia stessa nicchia.
E questo è successo solo perché ho creato una base solida attraverso il follow/unfollow. Ripeto, applicato con intelligenza. Rispettando i limiti di Instagram e gli utenti che portavano un valore aggiunto al mio profilo.
In diverse occasioni le foto pubblicate hanno superato i 5000 likes e per un profilo da 16k converrai che non è affatto male!
Amico mio, stiamo parlando di un profilo con un engagement rate del 16%, con una crescita mensile organica superiore ai 6000 followers.
Ripeto. Non sto applicando nessuna strategia, non partecipo a nessun gruppo, non uso Power Likes. Ho solo creato le basi attraverso una accurata strategia bastata sull’interazione.
Un risultato oltre le mie aspettative
Voglio essere onesto. Un risultato del genere non me lo aspettavo nemmeno io. Potenzialmente @thailandipity è meglio di @morethanphuket. E lo sai perché? Perché ha sfruttato il follow/unfollow “etico” invece che strategie virali.
Ero partito per un semplice test. Volevo capire se la strategia del follow/unfollow, applicata con un minimo di criterio, funzionasse ancora nel 2019. Altro che penalizzazione da Instagram, questo profilo viaggia che è un piacere e da ora in poi non avrà più bisogno di alcuna strategia. Solo foto di qualità.
Strategie che creano dipendenza
Puoi pubblicare contenuti di qualità, ma senza una strategia difficilmente riuscirai ad ottenere risultati importanti nel breve/medio periodo. Ora tu probabilmente appartieni alla vecchia scuola secondo la quale è meglio crescere poco ma senza applicare alcun tipo di strategia.
Ho una brutta notizia per te. Instagram tende a prediligere profili appena creati. Per stimolarti ad utilizzare l’applicazione inizialmente favorisce la tua crescita. Poi un bel giorno comincia a rallentarti.
E così potresti trovarti con un profilo come @morethanphuket, che ottieni 14.000 likes, 186.810 impression e portare a casa la miseria di 122 followers.
Se avessi ottenuto un risultato simile con @thailandipity probabilmente avrei portato a casa 1000 followers su Instagram con una sola foto.
Lo affermo con certezza perché c’è stato un periodo in cui morethanphuket cresceva a 1000 followers al giorno. L’unica differenza è che al tempo, per raggiungere un simile risultato, applicavo la strategia dei gruppi, che col passare del tempo e la crescita del profilo ha perso completamente la sua efficacia.
Se però sei all’inizio, migliorare l’engagement rate sfruttando i gruppo può essere un’ottima soluzione. Puoi accedere al nostro, il migliore gruppo Telegram dedicato da Instagram per utenti italiani
Pubblico raramente su morethanphuket perché non ho tempo. Il profilo ha bisogno di foto di grande qualità. L’ho abituato bene (o meglio ho abituato troppo bene i miei followers e di conseguenza l’algoritmo). Per questa ragione cresco solo quando pubblico e poi perdo costantemente.
Poco ma in maniera costante. E’ un classico di big account. Nulla di cui preoccuparsi.
Se anche a te capita lo stesso, non preoccuparti è normale. Anzi meglio. Quella leggera perdita giornaliera migliora l’engagement del tuo profilo perché va ad eliminare tutti quegli utenti che non ti servono.
A differenza di @thailandipity, fino a quando ha potuto, @morethaphuket è cresciuto prevalentemente in maniera virale. Come ti accennavo, ho sfruttato i gruppi Telegram e i direct.
Ho utilizzato anche il Power Likes, forse la strategia più gettonata del momento.
Ma la sai una cosa. I gruppi, il Power Like, il Like Bombing, gli shout out, sono tutte strategie efficaci ma che creano una dipendenza. Nel momento che smetti di utilizzarle il tuo engagement cala. In alcuni casi crolla addirittura.
Ebbene, il follow/unfollw applicato come ti ho spiegato ora non genera alcun tipo di dipendenza.
E la dimostrazione è nelle statistiche. Come vedi cresce nonostante io non faccia alcuna interazione. Vedi nella foto che i followings sono sempre gli stessi?
E ti assicuro, non partecipo ad alcun gruppo. Controlla nei commenti, se hai un minimo di padronanza dello strumento Instagram non sarà difficile per te constatarlo.
Non solo, ho ridotto anche la frequenza di pubblicazione a 3 contenuti al giorno. Anche qui la crescita non né ha risentito. Anzi.
Una considerazione su Morethanphuket
Rileggendo i paragrafi precedenti non vorrei ti fossi fatto un impressione sbagliata di morethanphuket.
Amo questo profilo. Ha permesso di farmi conoscere, è stato e rimane un ottimo biglietto da visita. Non ci sono tanti profili travel di queste dimensioni con un engagement e soprattutto degli insights come quelli di morethanphuket.
E’ che spesso in passato l’ho bistrattato. Alcune volte l’ho utilizzato addirittura come cavia per testare l’ultima strategia di moda su Instagram. Ora però anche lui si è disintossicato. L’engagement è buono, gli insights ottimi, ed anche le Storie ed i Live mi danno grandi soddisfazioni.
Contenuti di qualità
Ma torniamo al case study. C’è un’altra strategia che ho applicato e che riguarda i contenuti. Devo spiegartela bene perché potrebbe sembrarti paradossale. Nella mia esperienza ho imparato che pubblicate solo contenuti virali, spesso può rivelarsi pericoloso.
L’algoritmo di Instagram e gli utenti che ti seguono si “anestetizzano” col passare del tempo. E alla fine non rimangono più stupiti da nulla. In questo modo le interazioni si appiattiscono e di conseguenza l’engagement.
Per questa ragione su @thailandipity ho deciso di pubblicare contenuti di qualità, ma non sempre virali. In questo modo, preserverai quello che io definisco l’effetto “Wow” del contenuto sopra la media.
E saranno proprio questi picchi, a fare crescere il tuo profilo Instagram in maniera organica, senza utilizzare la minima strategia.
Adesso tu visitando @thailandipity probabilmente penserai che si tratta di foto tutte virali. Ma se provi a confrontare la qualità pubblicata su morethanphuket, ti accorgerai che lì è assai superiore.
Non è facile intuire la distinzione tra una bellissima foto ed un contenuto virale. Specie se non sei esperto della nicchia di riferimento. Nel mio caso travel.
Perché ho scelto un profilo privato
Anche qui vado contro corrente. Ormai tutti ti suggeriscono di passare al profilo aziendale. Ovviamente ci sono ragioni plausibili che potrebbero spingerti ad un profilo aziendale. Analizzare le statistiche, promuovere i post e tanto altro.
Io resto convinto che un profilo privato performi meglio. E non dovendo collaborare con brand e quindi non essendo costretto a mostrare le mie statistiche, posso tranquillamente farne a meno.
Aumentare i followers su Instagram grazie al Follow/Unfollow: conclusioni.
Questo esperimento aveva un unico obiettivo. Capire se la strategia basata sull’interazione, il famigerato follow/unfollow, funziona ancora per aumentare i followers nel 2019.
In realtà che funzionasse già si sapeva. La domanda era un’altra. Una strategia del genere è ancora in grado di creare un profilo di qualità?
Ebbene la risposta è si. Rispettando tutte le indicazioni contenute in questo articolo anche tu riuscirai a sfruttare il follow/unfollow per creare un profilo di successo.
Sarà fondamentale creare una buona base di followers. Utenti con un ottimo coefficiente di raggiungibilità. Al tempo stesso dovrai perseverare dalla strategia tutti quei profili che stanno interagendo con la tua pagina.
E poi ovviamente i contenuti. La qualità è un elemento imprescindibile. Senza di essa non andrai da nessuna parte. Con o senza follow/unfollow.
Bene, direi che per oggi è tutto. A questo punto scatenatevi nei commenti. Sono davvero curioso di ascoltare il vostro punto di vista.
GIOVANNI dice
Ciao mi chiamo Giovanni parello ho parello Giovanni vorrei essere famoso nel mondo è la terra vorrei che i cantanti della terra è calciatori terra attori terra attrice terra politici terra è le forze dell’ordine è santi papi terra si fosse famosi nel mondo è la terra è vorrei che le famiglie terra mi amano da impazzire me è tutti loro 360 gradi 24 su 24 da anno 2020 fino 3000
GIOVANNI dice
Ciao mi chiamo Giovanni parello ho parello Giovanni vorrei avere 10.ooo Followers le famiglie terra mi amano da impazzire me parello Giovanni ho Giovanni parello da anno 2020 fino anno 2100 360 gradi 24 su 24
Rebecca dice
Ma quindi se ho un profilo con 1k creato qualche anno fa lo devi buttare o posso proseguire?
Luca dice
Ovviamente dipende da caso a caso. Ma in linea generale puoi sicuramente proseguire. Le prime foto potrebbero ricevere poche interazioni, se pubblicherai con costanza nel giro di un paio di settimane il profilo tornerà attivo.
Carletto dice
Ciao e grazie per il bell’articolo. Sarei curioso però di capire come identifichi (tra i tanti) coloro che devi unfolloware
Luca dice
Ciao Carletto, una volta era disponibili tool che ci aiutavano in questo. Oggi purtroppo è un operazione che dobbiamo fare noi. Solitamente non suggerisco di non smettere di seguire perlomeno chi commenta le foto.
Io dice
Va be lavoro = soldi!!!! 🤑
stefania dice
Ciao, articolo molro interessante. il mio account @italianfashionbitch è cresciuto con follow/unfollow. lo faccio solo in maniera etica, con unfollow dei non-followers e poi man mano dei profili che non interagiscono. Noto che crescendo comunque il mio reach è molto calato e anche il mio engagement è pessimo, tanto che spesso ricorro ai gruppi. una cosa però volevo chiederti, i metrics per esempio di Ninjanalitics indicano chiaramente chi usa il metodo follow unfollow (quando ci sono molte variazioni nel following count, questo è un red flag). come posso fare per utilizzarlo al meglio e sfuggire a queste metrics implacabili. ho pensato di seguire di fare unfollow in giornata per assurdo, così che le statistiche rimangano stabili, ma non so se cambi qualcosa. un giorno ho seguito 200 persone a mezzanotte e ho mollato quelli che non mi avevano dato il follow back 24 ore dopo, sempre a mezzanotte, un po’ come una cenerentola ig….cosa mi consigli?
Luca dice
Ciao Stefania, le metrics di Ninja servono a capire la strategia che viene effettuata. Il follow unfollow, se fatto manualmente e rispettando parametri fondamentali come il coefficiente di raggiungibilità, funziona ancora.
Alessandro dice
Ciao non ho ben chiara una cosa.
Dove le trovo le persone con il mio stesso target che rispettino i requisiti da te elencati?
Ciao grazie
francescsa de nardi dice
il problem vwramente etico… e che il profilo creato non serve a nulla… eticamente non parla di nulla.. non vedo perchè seguire uno che ha creato cose con foto non sue.. senza motivo.. e cmq.. fate pubblicità ad un bot da ckmprare…
io non mi metto a seguire porfili piccoli inutili.. perchè anche loro.. lo fanno solo per follow ed unfollow… svegliatevi… non fnziona così…
ci si sta per lavoro.. su instagram.. o per farsi vedere… e far arrivare soldi.. o solo chi per esibizionismo…
tutto il resto è fuffa…
saluti
Luca dice
Ciao Francesca,
Si ti riferisci al profilo @morethanphuket, si tratta di un account che genera un ottimo profitto in quanto lo utilizzo, quando posso, per promuovere tour. E quindi è servito esattamente allo scopo per cui era stato creato, ovvero guadagnare condividendo le foto più belle del posto che amo, con somma gioia dei fotografi che ottengono massima visibilità per le loro foto. Non mi pare un brutto risultato. Come vedi qui siamo belli svegli 😉 Nel post non tratto solo della strategia basata sui Bot da comprare, ma spiego strategie avanzate come il Power Like, i Give Away e tanto altro. Ovvio, se poi ci si ferma alle prime due righe allora è tutto inutile. Ho fatto un pochino fatica a comprendere il tuo messaggio. Cerca di controllar l’ortografica quando scrivi, sarà più semplice capire comprendere il significato delle tue parole.
ivanoalbergo dice
ottimo articolo e non ho mai preso in esame il gioco del follow/unfollow perchè lo ritengo irritante
Luca dice
Ciao Ivano,
Grazie per la tua testimonianza. In questo articolo ho semplicemente voluto condividere con voi i risultati di un test che si sono rivelati molto interessanti e controcorrente rispetto all’opinione diffusa.
Grazie, Luca
Claudio dice
Idem.
Se fa follow/unfollow, lo blocco senza ulteriori preavvisi.
Engagement, foto virali, strategie… tutta roba che trasforma un social in un mercato.
Lo so: per certa gente, tutto è mercato
Invece per me, se mi segui, deve essere solo perché ti interessano i miei contenuti, non perché vuoi monetizzare il tuo profilo.
Il valore dattelo con la qualità, con quello che sei e che fai, non con i trucchetti.
Funzionano? Sicuramente.
Ma non con me.
Dario dice
Il punto è come trovare “Utenti con un ottimo coefficiente di raggiungibilità” controllando manualmente uno ad uno o c’è un metodo migliore?
Luca dice
Ciao Dario. E’ un’operazione che devi fare manualmente, si. Diversamente ti devi affidare ad un agenzia che si occupi di mettere in pratica questa e altre strategie, al posto tuo.
John dice
Ciao Luca!
quali caratteristiche devono avere questi profili?
Dario Scaramuzzino dice
Il punto è come fare a trovare “Utenti con un ottimo coefficiente di raggiungibilità.”? A mano? Spulciando uno a uno i follower del profilo target?